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I l p i a c e r e d e l g u s t o 5 |
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A s s o n a n z e |
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La regola aurea, in
cucina, era molto semplice 'quel che viene in tavola si
mangia'. Sempre più realista del re, mio padre la traduceva: 'o mangiar la minestra o saltar dalla finestra'. Tendenzialmente inappetente, mi sedevo a tavola senza alcuna gioia [...]. Per fortuna il
cibo
si limitava generalmente ad essere monotono e senza voli di
fantasia; neanche la cucina kosher trovava grande spazio tra i suoi piatti, improntati soprattutto su criteri nutritivi e di grande economicità. [...] I crostini di pane raffermo (senza burro perché avevo l'acetone), conservati in una grande scatola di latta
rossa, erano una merenda molto apprezzata, in un'infanzia anni Cinquanta da cui i biscotti erano ancora lontani. Quando ho cominciato a farli a casa mia, i crostini, per un certo tempo ho usato il pane fresco: bisogna pur sprecare qualcosa, per recidere il cordone
ombellicale." |
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I m m a g i n i |
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