Il senso della vista
Dopo aver posto sul viso gli occhi portatori di
luce, collocarono in essi la parte luminosa del fuoco, che, essendo liscia e densa, ritenevano fosse della stessa natura della luce del giorno. Questo fuoco molto facilmente attraversa tutto l'occhio, soprattutto la parte centrale, dato che è purissimo e chiarissimo. Esso, unendosi al fuoco esterno come simile al simile, dà una
sensazione visiva; perciò, quando di notte la luce scompare o si oscura, la corrente che esce da noi non può adattarsi più all'aria vicina e, trattenendosi all'interno, mitiga e calma le nostre agitazioni interiori, inducendo al sonno, per il quale anche le palpebre si chiudono.
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Albino, Didaskàlikos. Introduzione alle dottrine di Platone
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