V i s t a  e  i m m a g i n i  [4]

I  c o l o r i

"Dalle pitture murali le foglie di acanto si scioglievano assumendo volto umano, mentre il loro stelo si deformava nell'artiglio di un'aquila; volavano via col vento, passando accanto al suo letto or aprendo or chiudendo le branche, come se volessero provare la forza della loro presa, mentre nei loro volti di foglia crescevano barbe che tornavano ad esservi inghiottite, volavano via nell'immobilità, spesso rovesciandosi, spesso girando nel turbine dell'immobilità, il loro numero si ingrandiva sempre più, molto più di quanto la pittura murale, benché si rinnovasse incessantemente, potesse fornirne; fuggivano in volo dall'affresco, dalla nuda parete, da nessun luogo, eruttate dal freddo ribollire dei vulcani del nulla che si spalancavano in ogni parte del mondo visibile e del mondo invisibile, ... " 

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H. Broch, La morte di Virgilio 

 

1.2.3.4.5.6.7.8

Il piacere dei sensi
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Il senso dei colori

Gusto
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