V i s t a  e  i m m a g i n i  [4]

I  c o l o r i

"come una moltitudine di moscerini, sciamavano e danzavano intorno al candelabro al centro della stanza sfiorando le candele spente, disperse e incalzate da ciò che alle loro spalle s'apriva tempestoso, sibilante, danzante: il vuoto, la vacua ressa dell'informe, in cui accanto ai visi più orribili, accanto a Scille biformi e mostruosi vitelli marini, idre dai capelli irti, teste sibilanti e rigate di sangue, i capelli scompigliati ed arruffati di serpi, si muovevano deformità d'ogni specie, ogni sorta di corpi e di piedi, ogni sorta di zoccoli, centauri nani o incompiuti, resti di centauri, alati e senz'ali; la stanza, ricolma di esseri infernali, pareva scoppiasse per la presenza di questa fauna grottesca dalla quale emergevano esseri simili a rane, a lucertole, a cani, a vermi senza gambe, con una gamba sola..."

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H. Broch, La morte di Virgilio 

 

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Il piacere dei sensi
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Il senso dei colori

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