O d o r i & p r o f u m i   4

A s s o n a n z e

" (...) la restrizione non ha nascosto completamente il Divino. Nello spazio vuoto è rimasta un’impressione (reshimà) della Sua presenza, un qualcosa che, metaforicamente parlando, può essere paragonato al profumo.
Ed ecco che ciò che gli occhi non vedono e le orecchie non sentono viene invece riconosciuto dall’
olfatto; pur non essendoci prove chiare, evidenti, logiche ed inconfutabili dell’esistenza di Dio, l’olfatto spirituale ne scopre il profumo, scopre la traccia della Sua presenza.
Quanto detto permette di comprendere anche il significato del versetto conclusivo del Cantico dei Cantici: "Fuggi amico mio, e renditi simile alla gazzella, o al cerbiatto sopra i monti degli aromi."

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MARCHESHVÀN - I dodici sensi

 

 

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