Robert Delaunay - Ritmo allegria di vivere

 

SOPRA LA MPB
e le sue infinite possibilità

Alfred Gockel Stroking - the Keys
Cândido Portinari - Carnival
S  O  P  R  A   L  A   M  P  B
Raffaella Fuso

E’ Capodanno... 3. 2. 1. Ed ecco arrivare ... pepe pe pe pe pe... un frenetico trenino ubriaco a ritmo “Disco Samba” ... Questo è il Brasile?... Mio povero Brasile! Questo non è il Brasile, nè si può dire sia la sua musica, se di una sola musica Brasiliana si può genericamente parlare. Questo è solo uno degli stereotipi che ci piace immaginare e ancor peggio scimmiettare guardando ad un paese esteso 30 volte e passa più di noi. 
La musicalità è uno degli elementi predominanti nella vita sociale e culturale di questo paese, è manifestazione collettiva, danza, poesia, celebrazione, rituale, festa, divertimento, è un’universo così ricco e affascinante che nulla ha a che vedere con queste facili e penalizzanti banalizzazioni. 

Già solo racchiudere una tale vastità di generi e stili come il Samba, lo Choro, la Bossa Nova, il Pagode, l’Axè, il Forrò, il Frevo, il Maxixe per dirne solo alcuni e molti altri “movimenti culturali” come il Carnevale e il Tropicalismo sotto l’unica etichetta generalista di MPB (Musica Popolare Brasiliana) può essere in qualche modo un’eccessiva semplificazione; una semplificazione però direi quasi necessaria se fatta con l’intento di rintracciare ed interpretare tutti quegli elementi comuni che caratterizzano una delle forme più significative dell’identità e dell’anima di questo bellissimo popolo. 
D’altronde se l’importanza della musica per lo studio e la comprensione di una cultura è ormai affermata da antropologi, sociologi, etimologi e da molte scienze umane in generale, questo assunto è senz’altro ancor più vero per un paese in cui la musica e le danze ad essa strettamente collegate rappresentano le forme “d’arte ed espressione culturale” maggiormente sviluppate” e sopratutto diffuse del paese.
Cândido Portinari - Cavaquinho
Cândido Portinari - Favela
Bernard Stanley Hoyes - Moonlight-Spiritual
Scrive Gilbero Gil  
«ci sono molti modi di fare musica brasiliana: io li preferisco tutti!» 

La ricchezza e lo stile di questo particolare patrimonio culturale e sonoro sono, prima di tutto, frutto di un mix-etnico di anime, tradizioni, ritualità eterogenee e a volte contrastanti che fuse e rielaborate insieme hanno determinano una creazione musicale ed artistica molto variegata, ma assolutamente unica nel suo genere e rispetto ai generi che siamo normalmente abituati a considerare. 

In particolare dalla mistura di sonorità ed elementi provenienti dalle culture Africane e Amerindie con quella Portoghese ed Europea, nasce una “originalità” musicale e coreografica, un “modo” di comporre, suonare e vivere la musica che, seppur con molte varianti legate alle diverse tradizioni regionali, agli strumenti utilizzati, alle condizioni e successive evoluzioni storico-sociali e ai diversi compositori ed interpreti, rappresenta la base di partenza comune e il filo conduttore di questa unicità di espressione e inconfondibile tecnica di esecuzione musicale a livello nazionale.

  Cândido Portinari - meticcio
La “Musica popolare brasiliana” è prima di tutto ritmo, intensità, energia, sensualità; le percussioni, in maniera più o meno percettibile, costituiscono la sua anima e l’uso di un ritmo sincopato la principale peculiarità. 

Questa caratteristica deriva principalmente dalla cultura nera presente nel paese, originariamente introdotta e diffusa dai numerosissimi schiavi importati in tutto il Brasile da diverse nazioni e tribu del continente Africano. Per queste popolazioni musica e movimento del corpo erano fortemente legati ai culti di propriziazione e invocazione delle entità soprannaturali e delle divinità, basti pensare alla “Macumba” di Rio de Janeiro, o al “Candomblè” di Bahia e si esprimevano attraveso un ritmo frenetico delle percussioni e un’iterazione quasi ossessiva dei canti. 

Questa forma di cultura musicale primitiva, oltre ad essere ancora presente in molte zone del paese, è una componente molto importante per capire la MPB di oggi essenzialmente per due ragioni: 
Bernard Stanley Hoyes - Spiritual-Climax
Cândido Portinari - baiana
  Cândido Portinari - Carnaval
la prima è il fatto che, come già accennato, è dall’incontro e dalla commistione tra questa, le culture amerindie e le diverse modalità melodiche, “poetiche”, ritmiche e coreografiche importate dall’Europa che nascono e si sviluppano, il carnevale come evento nazionale, l’imprescindibile “samba” come macro-genere musicale e ballo popolare e il choro come grandissima espressione, “dell’anima musicale del popolo brasiliano”; 

la seconda riguarda invece più che il modo di “fare” musica, la sua concezione e diffussione a livello nazional-popolare.
L’elemento “nero” diventa fondamentale perchè presuppone e diffonde, non solo fra la gente dei ceti sociali più poveri, un modo di intendere e vivere la musica, il canto e la danza, come elementi quotidiani e funzionali a moltissimi aspetti della vita sociale di ogni singola persona e della comunità in cui vive: il lavoro, il corteggiamento, la preghiera, il racconto, il divertimento, la “resistenza”, l’evasione, l’invocazione, il festeggiamento; 
Alfred Gockel Stroking - the Keys
Tarsila Do Amaral - A familia
questo generale ‘coinvolgimento musicale’ oggi, indipendentemente dalle classi sociali, dalle razze e dalle zone geografiche di appartenenza, è una delle principali ragioni della “grande musicalità e varietà musicale” del paese e ne spiega in parte anche il marcato carattere “popolare”, evidente già nell’ambigua definizione stessa del genere.

Il temine musica “popolare”, in questo contesto, assume una connotazione leggermente differente e direi in qualche modo più ampia rispetto a quella cui siamo normalmente abituati a considerare; nella cultura musicale brasiliana infatti, gli elementi musicali più propriamente popolari e folcloristici e quindi spesso anonimi e legati a diverse tradizioni tramandate da generazione in generazione, non solo convivono forti, con la cosiddetta musica leggera, d’autore e “impegnata”, ma continuano costantemente a nutrirla e rigenerarla, attraverso forme sempre nuove e originali, e in alcuni casi, estremamente raffinate e colte. 


Scrive Jorge Amado: ”la cultura popolare, determina la creazione letteraria e artistica, è la sua "via" maestra. Il carattere popolare presente anche nell'opera più raffinatamente intellettuale.” 
  Tarsila Do Amaral
Ed sempio per eccellenza di questa “musica popolare”, raffinatamente intellettuale è senz’altro la Bossa Nova, dove la poesia, l’influenza del jazz, il mondo intellettuale colto e raffinato di alcuni compositori ed interpreti diventano popolari, nel momento in cui riproducono perfettamente tendenze e costanti generali, sopratutto di composizione musicale e di “tradizione” tematica e diventano ancor più popolari, nel riscontro dell’ampia interclassistica diffusione e del notevole successo di simpatia e favore a livello sia nazionale che internazionale; in questo modo, il confine fra musica colta e musica tradizionale spesso in questo paese, diventa praticamente impercettibile.
Giorgio De Chirico - Sothern Song
  DVD Brasilerihno
E ancora, un’altro esempio di questa altissima e originale espressione musicale, a carattere popolare, è senz’altro rintracciabile all’interno del meno conosciuto “macrogenere” musicale chiamato “Choro” e in molti dei suoi tecnicamente e creativamente grandissimi musicisti.

Nato come forma musicale prettamente strumentale, all’inizio dello scorso secolo, lo choro può essere considerato un modo, se non il modo originale di suonare e fare musica cosiddetta “brasiliana”. 

Questo perchè anche se la Bossa Nova e prima ancora il Samba con le “sue” percussioni, rappresentano l’immagine musicale del Brasile in tutto il mondo in realtà, sentendo suonare un’intera orchestra di choro, o un singolo pianoforte accompagnato da una chitarra, o l’improvvisazione di un flauto, o di un clarinetto, ci si accorge ancor di più, di quel particolare ritmo, di quei suoni e di quel “fraseare” completamente differenti e ormai direi inconfondibilmente e tradizionalmente brasiliani al di là di ogni distinzione di genere. 
Romare Bearden - Improvvisazione al Savoy
Questo aspetto “popolare” può essere legato anche al fatto che in Brasile mondo rurale e cittadino, “terzo mondo” e mondo industrializzato molto spesso, convivono a strettissimo contato e se da un lato progresso, cultura e scambi internazionali vanno a diffondersi e a consolidarsi, dall’altro sopravvivono centri di musica popolare tradizionale che fanno ancora sentire forte la loro presenza all’interno del paese influenzandolo notevolmente.

E’ pur vero che ciò che più rigidamente può essere definito musicalmente folcloristico e popolare, ossia frutto di una tradizione ininterrotta e in qualche modo “formalizzata”, è principalmente relativo ai testi, la dove la musica invece ha sempre trovato nell’intero Brasile, nuove e infinite varianti e possibilità di creazione. 

Ci sono parole, stati d’animo, sentimenti, storie di vita, luoghi e “patria” che hanno attraversato decenni quasi inviolate, ma di volta in volta sono state reinvetate e reinterpretate attraverso ritmicità, strumentazioni, melodie, voci e spesso anche “contaminazioni” provenienti da altri generi musicali internazionali, sempre differenti. 

Tarsila Do Amaral - O quadro Operarios
 H. MATISSE La musique
  Cordel de J. Borges
Ed ecco quindi il grande valore dell’interpretazione e dei singoli interpreti all’interno della mpb; grandi compositori interpreti e musicisti capaci di assimilare, riprodurre, reinterpretare, vivere e improvvisare musica, nel suo senso più ampio; ed ecco che ad esempio il samba, musicalmente più che coreograficamente, si moltiplica e si differenzia nel tempo e a contatto con le diverse “realtà” geografiche e sociali, generando una serie difficilmente classificabile di numerose “possibilità”. 
Dal “samba enredocarnevalesco, al più lirico e melodioso “samba canção”, dal “samba-de-breque” con il suo “malandro”, al “samba de gafieira” suonato dalle orchestre nelle sale da ballo; 
e ancora ci sono il “samba de roda” Baiano, il “Partido alto” Carioca, il “samba lenço” Paulista;
... e ancora evolve in qualcos’altro fondendosi con altre musiche e modalità regionali, o con jazz, reggue, pop, rock, musiche caraibiche e africane; e ancora evolve, attraverso tutti quegli artisti, come Caetano Veloso, João Gilberto, Gilberto Gil per fare solo qualche esempio, che sono riusciti a trasportare questo ricco patrimonio popolare di ritmi, melodie e parole al di fuori dei propri confini nazionali e “culturali”, dando voce ad un Brasile in grado di imporsi ed influenzare l’intero panorama musicale mondiale.
Caetano veloso J. Gilberto
  H. MATISSE - La-tristezza-del-re
... Ciò che ha dato la “Bossa Nova” al Samba, ad esempio, è stata proprio una nuova possibilità di vita ed espressione meno popolare, in senso sia geografico che culturale, ma nello stesso tempo direi più universalmente “popolare” visto che è riuscita con la sua sensualità ad affascinare e a far vibrare le corde di molte anime sparse per il mondo, spesso anche inconsapevoli delle bellissime parole cantate in quella plendida lingua musicale che è il portoghese. 
E i testi di queste canzoni parlano di luoghi magnifici, o miserabili, di spiagge, tradizioni, città, carnevale, “terra” e raccontano con ironia, divertimento, o intensità poetica, storie semplici, comuni o straordinarie; e poi ci sono parole di denuncia al razzismo, alla fame, ai problemi del paese; e poi ancora ci sono i sentimenti, i grandi protagonisti di tutta la musica brasiliana.

... La saudade, la felicità, la tristezza, l’amore, la bellezza, sono cantati, ma sopratutto espressi, nella loro essenza, attraverso la magnifica combinazione di parole, ritmo, melodia e movimenti del corpo; 
Il “Samba è la tristezza fatta danza” 
canta Vinicius de Moraes in “samba de bençao”, una 
tristezza che ha sempre la speranza / di non essere triste più”; 
e ancora, 
meglio essere allegro che esser triste / allegria è la miglior cosa che esiste / è così come un sole dentro il cuore / ma se vuoi dare a un samba la bellezza / hai bisogno di un poco di tristezza / se no non è bello un samba, no / se no, è come amare una donna solo bella e beh! / una donna deve avere qualche cosa in più della bellezza. / qualche cosa che piange, / qualche cosa che ha malinconia / un`aria di amore tribolato / una bellezza che viene dalla tristezza / di sapersi donna fatta per amare"
Giorgio De Chirico - Sothern Song
H. MATISSE La dance
Emiliano Di Cavalcanti
.. La saudade e la tristezza sono due sentimenti chiave nella poetica musicale brasiliana, e “peculiare” è il fatto che vengano trattati, come possibili fonti di vita, piacere, volontà e ispirazione artistica ed espressiva; un modo di sentirsi e d’essere, che è difficile spiegare da un’altra cultura. 

La “poetica” della saudade portoghese, con il suo triste e affascinante struggimento, a contatto con questa terra acquista un’accento marcatamente differente; è dolore, sopraffazione, sofferenza, ma contemporaneamente porta dentro di sè, il germoglio della speranza, la forza di reagire, di tradurre il passato dando un senso al presente, e può addirittura diventare piacere nel momento in cui può mantenere in vita ciò che non esiste più, è lontano, o non può più tornare. 

Ed è proprio questo che rende questa “malinconia brasiliana” così diversa e speciale. 
Picasso - Tete D une Femme Lisant  
... Il Brasile ha fatto della “saudade”, della “tristezza felice”, del sapore “dolce-amaro”, insieme al suo sambar, quasi una filosofia di vita di grande fascino e dignità, e la musica non ne rappresenta soltanto un mezzo di espressione e diffusione; la musica stessa è un’essenza di questa “forma di pensiero” nel momento in cui diventa un modo di vita, una sorta di “rifugio-soluzione”, di speranza e invocazione all’allegria e alla gioia di vivere, un “samba e canta che ti passa” che pur banalizzando il concetto, appartiene all’animo e alla sensibilità di tutto l’universo culturale brasiliano e porta con se tutta la forza e la sostenibile leggerezza di quei detti popolari ricchi della saggezza del come saper vivere... o sopravvivevere.
Alfred Gockel - Spensieratezza-al-sole-I