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 "Caetano è un dolce e testardo baiano, pigro e concreto, seducente e
   aggressivo. Fa musica da 40 anni, anche se non ha mai detto di voler fare il
   musicista. La sua arte vive e si nutre degli opposti, dei contrasti. Il
   bianco e il nero, il liscio e il ruvido, il graffio e la carezza, il
   sentimento e l’impegno civile, l’astro e il caso, l’istinto e la
   razionalità. 
   Nel suo paese è un maestro, nel resto del mondo è una certezza, il campione
   di una specie che si pensava estinta, una sorta di cura ricostituente, la
   consolazione, il guru morbido, ribelle, aristocratico e naturale per quanti
   rifiutano i prodotti prefabbricati, clonati, imbustati e distribuiti della
   musica secondo la regola dell’usa, consuma e getta. 
   (...) Insomma è un artista, il miglior manifesto del Brasile di oggi, paese
   orgogliosamente alla ricerca della sua dignità, fuori dai fanghi, dagli
   strapazzi e dalle umiliazioni a cui il primo mondo sottopone il terzo mondo”  
   da “Caetano Veloso e Gilberto Gil Fratelli Brasile” di Marco Molendini  | 
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