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I l p i a c e r e d e i s e n s i 17 |
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A s s o n a n z e |
(...) Ma un coltello per che cosa? Sappiamo che non servirà. Non consiste in questo, il
piacere. Un piacere
assolutamente egoistico: una bella cosa inutile di legno caldo oppure di
madreperla liscia, con un segno cabalistico sulla lama, da veri iniziati:
una mano incoronata, un ombrello, un usignolo, l'ape sul manico. Sì, lo
snobismo ha sapore se è legato a questo simbolo della vita semplice.
All'epoca del fax, è un lusso rustico. Un oggetto a sé, che riempie
inutilmente la tasca e che tiriamo fuori di tanto in tanto, non per
servircene, ma per toccarlo, guardarlo, per la soddisfazione ingenua di
aprirlo e richiuderlo. In questo presente gratuito sonnecchia il passato.
Pochi secondi e ci sentiamo al tempo stesso il nonno bucolico con i baffi
bianchi e il bambino in riva all'acqua tra l'odore del sambuco. Il tempo
di aprire e richiudere la lama e non siamo più di mezza età, ma di due
età insieme - questo è il segreto del coltello. |
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I m m a g i n i |
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