D a n n u n z i o & K l i m t  [1.2.3.4]

 

 

C o r r i s p o n d e n z e

L'anno moriva, assai dolcemente. Il sole di San Silvestro spandeva non so che tepor velato, mollissimo, aureo, quasi primaverile, nel cel di Roma. Tutte le vie erano popolose come nelle domeniche di Maggio. (...) Le stanze andavansi empiendo a poco a poco del profumo ch'esalavan ne' vasi i fiori freschi. Le rose folte e larghe stavano immerse in certe coppe di cristallo che si levavan sottili da una specie di stelo dorato slargandosi in guisa d'un giglio adamantino, a similitudine di quelle che sorgon dietro la Vergine del tondo di Sandro Botticelli alla Galleria Borghese. Nessuna altra forma di coppa eguaglia in eleganza tal forma: i fiori entro quella prigione diafana paion quasi spiritualizzarsi e meglio dare imagine di una religiosa o amorosa offerta. Andrea Sperelli aspettava nelle sue stanze un'amante. Tutte le cose a torno rivelavano infatti una special cura d'amore.

--------------------- [Indietro  Avanti >

Il Piacere  G. D'Annunzio 

 


Assonanze:
<
Il piacere dei sensi

 

Immaginazione - Tempo - Il piacere dei sensi - Il gusto

 

G. Klimt [1.2.[3]

>