I  r o n i a  12

A s s o n a n z e

"Un vero comico deve inquietare, se no è semplicemente un cabarettista, un attore brillante. L'impulso dentro di me è fare il tragico, ma non c'è niente da fare, la carne è fatta in maniera comica. Proprio le poppe, i peli che c'ho addosso mi si muovono in maniera comica. Ogni volta che penso a un film nuovo penso a una di quelle cose tragiche, ma proprio pesanti. Poi le ginocchia, le cosce partono in maniera comica e mi ributto sul corpo. Il comico deve inquietare, come inquietava Troisi, come inquietava Totò. I comici devono avere qualcosa che non funziona. Anche se ormai è diventato un luogo comune, la bellezza, la solitudine del comico. A me invece piace la gaiezza. Come diceva Edgar Allan Poe: «La solitudine è una bellissima cosa, specialmente se la puoi dividere con qualcuno»."

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R. Benigni,  Mamma mia ho vinto l'oscar

 

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Corrispondenze
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Svevo&magritte

Immaginazione - Tempo - Il piacere dei sensi - Il gusto

 

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