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I r o n i a 13 |
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A s s o n a n z e |
"Impulsi, variazioni, stravaganze.
Ci sono, in questa "esplosione di significati", degli scivolamenti senza fine che travolgono nel loro irrompere ogni staticità, ogni limite, ogni frontiera invalicabile.
(...) Il ridere di sé e il ridere divino, dunque, attengono alla dimensione del miracolo umoristico che apre alla Storia. Il miracolo nega l'evidenza del senso comune a favore del farsi di ciò che si pensava impossibile.
In sintonia con questa linea, si costruisce
l'umorismo
ebraico. Il suo scopo è quello di esiliare l'arroganza delle certezze, di introdurre una dimensione imprevista che stimoli a creare una nuova fonte di pensiero consapevole della propria precarietà. L'umorismo ebraico appartiene ad una forma mentis irriducibilmente anti-idolatrica. La sua ambizione è quella di smascherare la violenza del pregiudizio e di sculacciare la stupidità del
mondo." |
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I m m a g i n i |
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