I  m  m  a  g  i  n  a  z  i o  n  e  5

A s s o n a n z e

" Adesso, nell’ora della mia morte, vedo la realtà dinanzi a me, ed essa mia appare come un vetro sottile. La cella che mi ospita, misurata con passi identici ora dopo ora e il mondo tutto che parte dai miei occhi sono solo una realtà infinitesimale, un foglio di carta sottilissima, e non ha luogo, e non ha carne. Io, Omero Naibasek, nell’ora della mia morte, dico che non c’è differenza fra le terra del sogno e la terra dove sto andando a morire, che chiamano realtà. Esse sono solo proiezioni diverse di una mente che è nulla. E quando l’ultima mente che proietta la propria immaginazione del mondo cesserà d’essere, allora non ci saranno più occhi a immaginare il mondo, e sarà il silenzio. 

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Omero Naibasek, L’immaginazione del mondo (II secolo A.C)

 

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I m m a g i n i

 

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