D a n n u n z i o & K l i m t  [1.2.3.4]

 

 

C o r r i s p o n d e n z e

" Egli pensò alla sensazione che Elena avrebbe avuto entrando.(...); avrebbe d'un tratto perduta ogni nozione della realtà, del tempo; avrebbe creduto di trovarsi ad uno de' convegni abituali, di non aver mai interrotta quella pratica di voluttà, d'esser pur sempre la Elena d'una volta. Se il teatro dell'amore era immutato, perché sarebbe mutato l'amore? Certo, ella avrebbe sentita la profonda seduzione delle cose una volta dilette. Allora cominciò nell'aspettante una nuova tortura. Gli spiriti acuiti dalla consuetudine della contemplazione fantastica e del sogno poetico danno alle cose un'anima sensibile e mutabile come l'anima umana; e leggono in ogni cosa, nelle forme, ne' colori, ne' suoni, ne' profumi, un simbolo trasparente, l'emblema d'un sentimento o d'un pensiero; ed in ogni fenomeno, in ogni combinazion di fenomeni credono indovinare uno stato psichico, una significazione morale.
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Il Piacere  G. D'Annunzio 

 


Assonanze:
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Il piacere dei sensi

 

Immaginazione - Tempo - Il piacere dei sensi - Il gusto

 

G. Klimt [1.2.[3]

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