L e o p a r d i & V a n G o g h  [1]

 

 

C o r r i s p o n d e n z e

L'infinito

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare.

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G. Leopardi, L'infinito

 


Assonanze:

Immaginazione - Tempo - Il piacere dei sensi - Il gusto

 

V. Van Gogh [1.2.3[4]

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